“Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d’uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un’altra”
“Credo che HeraLAB rappresenti un’ottima occasione per condividere e discutere in modo integrato e concreto le tematiche importanti per il territorio”
“Ho sempre affrontato problemi ingegneristici con spirito tecnico e scientifico. HeraLAB mi offre la possibilità di avvicinarmi a diversi ordini di problemi di carattere sociale, ambientale e pubblico, a cui dare risposte innovative quando non sperimentali. Tutto questo rappresenta per me una sfida interessante dove imparare a confrontarmi con nuovi e diversi punti di vista”
“La possibilità di condividere e sviluppare idee e progetti incentrati su valori, innovazione, capacità di ascolto e di dialogo costituisce, ancora oggi, uno dei principali acceleratori di crescita per le imprese e per il territorio”
“Ho accettato di partecipare perché sono anni che mi occupo di cittadinanza attiva e credo nel valore della progettazione che parte dal basso, dall’ascolto e dall’attivazione dei cittadini”
“Mi piace occuparmi di ambiente e credo che averne cura non possa essere disgiunto dal ricercare equità e benessere per tutti i cittadini. Ritengo importanti tutti i luoghi di confronto, in particolare quelli dove è possibile elaborare e condividere idee innovative e percorsi di crescita comune”
“HeraLAB può essere un luogo in cui confrontarsi con alcuni dei protagonisti del territorio e può rappresentare uno spazio innovazione sociale e di risposta ai nuovi bisogni della nostra comunità”
“Si può certamente definire HeraLAB il nuovo modello di rete con il territorio. Dialogare con il territorio su temi importanti come l’ambiente, il sociale e per creare nuovo opportunità per le imprese del territorio, questa è la sfida che mi ha convinto ad aderire. Partecipare ad un confronto con persone provenienti da altre realtà può dare valore aggiunto alla discussione e sono certa che potrà generare idee e progettualità per il nostro territorio”
HeraLAB Ferrara incontro #0: “Si accendono i motori”
Che sapore ha il primo giorno di scuola? Il sapore di un banco nuovo, di un vestito appena comprato, condito con la curiosità di incontrare persone sconosciute. Anche se questo primo giorno di scuola arriva alla fine di gennaio, confuso dall’umidità della nebbia che da queste parti richiede colpi di buon cibo e buon vino, si sono sentiti un po’ all’esordio scolastico i nuovi partecipanti di HeraLAB Ferrara. Anche qui, nel capoluogo più nordorientale dell’Emilia-Romagna, dove la tradizione è più vicina a quella del basso veneto che non alla via Emilia, il progetto di engagement territoriale di Hera è già passato nel suo “primo giro”. Adesso, si ricomincia con la nuova formula, pochi giorni dopo l’esordio di Ravenna.
LA CULTURA CHE VIENE DAI CAMPI
Ferrara è un luogo di agricoltura pesante, grazie al fatto che qui c’è il più grande delta nazionale, quello del Po, portatore di acqua dolce che diventa sapida (in palude) prima del sale del mare. Questo elemento naturale ha formato le pianure che non finiscono mai, e forgiato un’economia che pare non aver mai convintamente spinto sulla sua trasformazione industriale. Almeno, fino agli anni più recenti. Quando, anche a Ferrara, è esplosa la voglia di scommettere sulle opportunità imprenditoriali del territorio. Sarà forse per questo che l’esordio del LAB, quest’anno, è stato alla sede di Sipro, l’agenzia per lo sviluppo, un incubatore di start-up, un acceleratore di nuove idee, un centro dove nascono progetti. Il lavoro richiesto ai partecipanti del LAB è proprio questo, avere delle nuove idee da condividere con Hera per vederle trasformate in progetti realizzabili nei prossimi mesi.
Il luogo scelto come quartier generale del LAB 2018, di fronte a Castello Estense che nel periodo d’oro della città era simbolo di potere e sviluppo, certo è interessante. A pochi passi da dove la corte degli Estensi ha vissuto fino alla fine del 1500, dove si sono viste personalità del mondo dell’arte e della filosofia come Ludovico Ariosto e Leon Battista Alberti, oggi si discute dei servizi per la città, come acqua, gas e raccolta dei rifiuti in una cornice super tecnologica e proiettata al futuro. Ma con la stessa autorità degli antichi estensi, dato che i partecipanti selezionati provengono dal settore universitario, dall’economia e dal sociale. E, con la stessa autorità, il gruppo dei dodici si è ritrovato, appunto, a fine gennaio per la tappa zero del percorso 2018 di HeraLAB.
DALL’ACQUA ALLA VOGLIA DI FARE
A fare gli onori di casa è Enrico Bordigoni, Area Manager di Hera, che ha spiegato il lavoro dei mesi a seguire. Terminate le presentazioni, ci si suddivide in due tavoli per iniziare a discutere dei temi rilevanti per il territorio. L’aria da primo giorno di scuola si intuisce anche dalle tante domande che arrivano subito ai due facilitatori esterni, Carlo e Costanza. E si capisce anche che, qui a Ferrara, c’è molta voglia di capire, di discutere e di combinare qualcosa. E occasioni per sfatare luoghi comuni che arrivano da molto lontano nel tempo. I dubbi sull’acqua del rubinetto, che viene dal Po, a Ferrara si imparano da bambini. E non importa quanta acqua ti capita di bere nella vita, e quante volte ti hanno risposto che la qualità dell’acqua ferrarese è tra le più controllate in assoluto: partire da questa rassicurazione, è un modo ottimale di rompere il ghiaccio.
Superati i dubbi ancestrali, la concretezza tipica dei ferraresi sembra poi rivelarsi un punto ricorrente dei due gruppi.
UN TAVOLO “SUL PEZZO”
Teleriscaldamento, raccolta differenziata, qualità del servizio, efficienza energetica e energie rinnovabili, questi gli argomenti di cui si parla e che saranno al centro dei lavori del LAB a Ferrara. C’è spazio anche per parlare di una cosa tutta ferrarese come la tariffa puntuale sui rifiuti. Un’idea particolarmente curiosa spunta nel corso dei lavori: “Come trasformare Ferrara in un hub dell’economia circolare?”. Mentre un partecipante, Ruggero Villani, non perde tempo e si mette subito al lavoro, proponendosi come “antenna sul territorio” per valutare il riuso dell’acqua da parte delle cooperative ferraresi. Sembrano invece temi meno interessanti, e per questo sono stati eliminati da entrambi i gruppi, lo sviluppo di tecnologia e la digitalizzazione dei servizi. Gli scambi di idee tra i due tavoli sono il primo incarico ufficiale dei capi squadra, i due capigruppo scelti come portavoce. Una comunicazione rapida tra i dodici e si passa all’elenco finale in cui compaiono gli approfondimenti da riportare ai manager delle business unit che arriveranno al secondo giorno di scuola.
Al termine dell’incontro, Carlo è ottimista. “La dinamica del giro di tavolo è stata molto semplice – rivela – perché i partecipanti del LAB di Ferrara si sono presentati molto ‘sul pezzo’, interessati, preparati e con tanti elementi per dare pareri sulle tematiche”. L’impressione, dunque, è che questi “dotti e agguerriti” ferraresi arriveranno con tutti i compiti fatti. E tante altre sfide da mettere sul tavolo. Anzi, sul banco.
+LAB Ferrara incontro #1: fiumi di domande
C’è un folto gruppo di giornalisti ad aspettare i partecipanti del LAB di Ferrara fuori dalla sede locale di Confartigianato. Il secondo incontro del percorso territoriale di Hera, quello del #conoscere, sta per iniziare. E l’interesse si è acceso per questa forma di inclusione degli stakeholder che, da un lato, ha reso la multi utility emiliana un benchmark dell’engagement sin dal primo LAB passato di qui cinque anni fa; dall’altro sta dimostrando di dare valore alla voce della comunità cui si rivolge. Il tempo di qualche intervista video, qualche foto, poi però le porte della sala intitolata ad Angelo Zarri si chiudono e si parte.
Ad aprire i lavori è l’Area Manager Enrico Bordigoni che presenta il menu di giornata: prevede l’approfondimento dei temi rilevanti del primo incontro grazie alla presenza degli specialisti di Hera, giunta a Ferrara con una squadra nutrita di Direttori e Responsabili, e, di seguito, la formazione della matrice di materialità attraverso il voto via app.
Franco Fogacci, Direttore Acqua, inaugura gli interventi con una frase che, da queste parti, desta sempre grande interesse, e già al primo round (l’incontro #0, quello di apertura), era servita per accendere la discussione: «Il Po è l’unica fonte da cui prendiamo l’acqua che arriva nelle vostre case». A replicare, seppur con un sorriso, è Paola Poggipollini, responsabile provinciale Uniat: «L’idea che si beva – dice quasi per provocare – proprio non riesco ad accettarla». L’argomento è spinoso, lo si sa bene. Ma non si può evitare. Anzi, Hera è qui apposta per affrontare la questione e cercare di chiarire quello che è un radicato pregiudizio. Per far capire meglio la qualità dell’acqua ferrarese, infatti, vengono snocciolati i dati dei controlli effettuati durante l’anno da Hera, molti di più di quelli che normalmente vengono consigliati: oltre duemila contro i 156 di routine. L’attenzione dedicata da parte di Hera all’acqua del ferrarese si vede nei risultati positivi che produce: i parametri qualitativi e organolettici, infatti, sono in molti casi anche superiori ad altri territori. Una domanda che ritorna spesso quando si parla di acqua del rubinetto è: «Ma la presenza di calcare, maggiore che nell’acqua in bottiglia, può avere effetti negativi?». E qui Fogacci ironicamente risponde «Sì, solo se fossimo elettrodomestici!», spiegando al LAB, pareri autorevoli alla mano, come sia dimostrato che non vi sono effetti dannosi sulla salute umana, nemmeno gli spesso citati calcoli renali. Si passa all’intervento di Alberto Santini, Responsabile Area Ferrara e Modena per i servizi ambientali. Il tema è la tariffa puntuale, che tutti, nel LAB, hanno accolto con interesse. Poi tocca a un altro rappresentante della squadra aziendale, Massimo Vai, Direttore Centrale Pianificazione, Affari Regolamentari ed Enti Locali, che propone un approfondimento sul valore al territorio, e a cui viene rivolta una domanda da Giorgio Rosso, presidente Cooperativa sociale Città Verde: «Cosa si può fare di più per sviluppare l’economia circolare della nostra zona?». Il tema piace, infatti, è anche tra le priorità emerse dall’incontro #0. Le domande e le curiosità continuano, c’è chi incalza i Direttori di Hera per avere una risposta su un vecchio piano di costruzione di un centro termale in città, chi prende appunti (anche tra i Direttori) assicurando di impegnarsi per approfondire tutti i temi emersi nel pomeriggio, .
Sono già passate due ore ed è il momento del giro conclusivo a supporto dei temi, prima di passare al voto che porterà alla selezione dei temi prioritari e sui quali il LAB, nel prossimo incontro #3, andrà a proporre idee e progetti. «Fratelli e sorelle del LAB…», arringa Rosso, che si prende gli applausi dei colleghi per aver chiesto di portare avanti un progetto basato sull’economia circolare. Ognuno degli otto presenti dice la propria idea e così, rapidi come le acque del Po, si procede al voto. Serve l’app. «Ma tu l’hai scaricata?», si chiedono tra loro alcuni dei partecipanti. Altri si fanno già trovare pronti con l’indice puntato sullo schermo dello smartphone. Quando tutti sono in posizione, si vota. Il LAB deve dare diverse priorità ai temi rilevanti per il territorio discussi durante l’incontro #0. La valutazione sarà poi incrociata con le priorità definite da Hera e così verrà composta la matrice di materialità finale.
In tempo reale, i partecipanti del LAB vedono come si posizionano in classifica i diversi temi, fino alla risposta definitiva, che, incrociata con le priorità di Hera mette sul podio gli investimenti nel servizio idrico, la gestione dei rifiuti a sostegno dell’economia circolare e la qualità dei servizi gestiti. «Mi piace molto», si sente sussurrare da un angolo della sala. Mentre si aggiustano i documenti finali del pomeriggio, i partecipanti continuano a tempestare di domande i Direttori, con l’invito finale a parlarne «a tavola, per una cena tutti insieme». L’aperitivo è quasi pronto alle spalle del LAB, perciò si passa alle formalità in vista del prossimo incontro. Michela Ronci, Responsabile Sviluppo CSR di Hera, descrive la piattaforma online dove inserire le prime idee di progetti sulla base dei temi votati. Bastano pochi minuti e la seduta è terminata. Il rinfresco chiama, un altro buon momento per fare qualche domanda ai Direttori di Hera. Per giunta, adesso l’acqua si può dimenticare. Adesso tocca al prosecco.
HeraLAB Ferrara – incontro #02 – Una tavolozza di idee
Si sentono le cicale intorno alla sede Hera di Ferrara, dove si riuniscono i partecipanti al Lab per il terzo incontro, quello che ha l’obiettivo di trovare i possibili progetti da mettere in campo. Il frinire dice che l’estate è arrivata, e il caldo da queste parti, con un tasso di umidità da sotto-il-livello-del-mare, è di quelli che si ricordano. Ma per quanto fuori l’afa consigli di limitare il dispendio di energie, nella sala di HeraLAB la temperatura resta sempre frizzante, così come gli spunti dei partecipanti. L’apertura dei lavori è affidata all’Area Manager Enrico Bordigoni: «Abbiamo ricevuto una ventina di idee – scandisce orgoglioso – e, oggi, siamo qui per farle crescere, sviluppare. La metà quasi sono sul punto 4 della matrice di materialità: la gestione dei rifiuti a servizio dell’economia circolare».
Qualcuno si era già incontrato per parlare prima dell’incontro, qualcuno ha caricato i documenti sulla piattaforma di condivisione, altri che non sono riusciti a partecipare hanno inviato indicazioni via email. Le regole del pomeriggio sono spiegate dal facilitatore Carlo Cici: mettere idee in circolo sui temi rilevanti individuati nell’incontro #1, attivando i cervelli con la tecnica del brainstorming. Idee che devono rispondere a quesiti precisi: quale bisogno della comunità soddisfa? Che ruolo può avere Hera in questo progetto? Un aiuto in più arriva dalle mani di Monica, disegnatrice professionista che trasforma gli spunti in piccole vignette che nascono in diretta mentre i protagonisti del LAB parlano tra loro. Ogni immagine è seguita da un titolo per inquadrarla nel modo migliore. Il foglio bianco c’è, i colori pure, ora la parola passa al LAB, iniziando da uno dei temi meglio classificati nella matrice di materialità: rifiuti ed economia circolare.
Paolo Marcolini rompe il ghiaccio: «Potremmo mettere delle informazioni sulle calotte dei rifiuti per far sapere ai cittadini cosa succede a quello che buttiamo». Non è la sua sola proposta: «Potremmo trovare anche un modo per sostenere il documentario di un biologo che sta facendo un giro del mondo con una bici di bambù». «Poi ci sono un sacco di altre idee, ma le teniamo per dopo», scherza Enrico, che ha segnato su un foglio tutti gli interventi in agenda.
Di tutt’altro tenore l’idea di Laura Roncagli: costruire un parco giochi frutto dell’economia circolare, solo con oggetti riciclati. «Deve essere un progetto concreto, così come sono concreti i rifiuti», sottolinea. Il gruppo sostiene l’idea, c’è chi aggiunge che si potrebbero coinvolgere scuole o l’università. L’economia circolare ha davvero sprigionato la creatività dei partecipanti del LAB, che continuano ad aggiungere spunti: delle news che compaiono sulle bollette, visite ai termovalorizzatori. Il foglio è pieno, si gira pagina e si passa al punto successivo.
Sulla qualità e il consumo di acque di rete, Marco Franchini suggerisce di mettere delle immagini evocative sulle bottiglie di plastica: «Una spiaggia piena di bottiglie ». Un altro spunto viene da Laura Roncagli: «Se distribuissimo nei doposcuola delle borracce invece delle bottiglie di plastica? I bambini sono molto ricettivi a questo tipo di informazioni, capirebbero subito il concetto di riciclo». Sempre sul tema acqua interviene ancora Marcolini, con una doccia che cambia colore a seconda di quanta acqua si consuma, per far capire quando è il momento di chiudere i rubinetti. Un’idea che piace a tanti: «Potremmo installarla negli spogliatoi delle associazione sportive della città», propone qualcuno.
Il pomeriggio si sta per concludere, quando ecco che arriva un invito speciale da parte di Hera, direttamente da Filippo Bocchi, direttore Corporate Social Responsibility. Nei prossimi mesi verranno organizzate delle visite ad alcuni impianti dell’azienda, per far vedere da vicino ai componenti del LAB il lavoro svolto da Hera.
Le idee invece ora passeranno dalle tele di Monica ai tavoli delle Business Unit, dove verranno valutate in base a coerenza, fattibilità, trasferibilità e innovazione. L’estetica potrà aiutare ad accompagnare i principi con le emozioni che hanno contribuito a generarli. In un giorno caldo di cicale d’estate.
+I vincitori di giornata
Il primo lunedì di ottobre, con la pioggia che inizia a cadere segnando l’inizio dell’autunno, i partecipanti al LAB di Ferrara tornano a riunirsi per il l’incontro #3 Scegliere. A fare gli onori di casa, presso il Centro Servizi di Volontariato, è Enrico Bordigoni, Area Manager di Ferrara, che spiega il programma del pomeriggio. «Sarà bello intenso, ma almeno tutti faremo in tempo ad andare a casa a vedere la partita della Spal», dice suscitando l’assenso generale del gruppo verso la squadra di calcio della città. Il LAB è chiamato a visionare prima la valutazione di Hera delle idee, poi sarà il momento di votare personalmente i progetti. L’incrocio dei due risultati darà l’elenco finale delle idee da trasformare, nell’ultimo incontro #4 Co-progettare, in realtà. Carlo Cici distribuisce carta e penna a tutti. «Ne avrete bisogno, per prendere appunti di tutto quello che vedrete». Alcuni membri del LAB erano già riforniti, altri invece prendono il materiale e iniziano a segnare le 24 idee selezionate da Hera. Sei sono state inserite nella fascia alta, sei in quella media e altrettante in quella bassa. Otto invece le escluse.
I progetti che hanno ottenuto la valutazione più alta da parte di Hera sono:
Poi si apre la discussione partendo dalle bottiglie in alluminio da usare come gadget per la città. Subito arriva una domanda da Giorgio Rosso: «E se invece di una bottiglia facessimo una ciotola per cani? Avrebbe un successone!». La proposta fa sorridere un po’ tutti, ma Filippo Bocchi, direttore Corporate Social Responsibility di Hera, sottolinea con simpatia che «per il momento vorremmo proporre progetti dedicati agli umani». E la battuta porta la riflessione sul progetto successivo, che ha riunito tre idee simili sulla raccolta differenziata che hanno in comune l’ingaggio della comunità locale e la vicinanza alle utenze in difficoltà: “Istruzioni semplici per anziani o disabili”, “Cambia il finale” e “Autonomia di rete domiciliare”. Oltre alla tematica, le tre proposte hanno in comune anche il grado di difficoltà: richiedono il sostegno di una rete locale molto forte, complessa da costituire. Anche “Attenzione agli impianti di casa”, il “Packaging riciclabile dei prodotti da supermercato” e “Il giorno del riciclo” hanno avuto una valutazione media, sia per la difficoltà di attuarli, sia perché sono già in programma attività simili. Stessa sorte per l’idea di aprire un nuovo sportello Hera in centro. «Quello attuale è difficile da raggiungere», riflette Paola Poggipollini.
Il tempo scorre e si prosegue con le idee della fascia bassa: il “Parco circolare” (creato grazie ad un utilizzo circolare delle risorse), “Informazioni sui rifiuti da visualizzare sulle calotte” e la “Doccia colorata anti spreco” (che cambia colore quando si consuma troppa acqua), sono state definite molto innovative, ma con una bassa fattibilità. Un ragionamento analogo è stato fatto per lo “Studio di semplificazione del riciclo”, il “Conferimento sospeso” (la creazione di un fondo sulla bollette per soggetti in difficoltà) e la “Partnership con l’istituto nazionale di tecnologia di Genova” (per aumentare l’aspetto tech dei progetti).
È arrivato quindi il momento della scelta, cioè di dare il proprio supporto ad alcuni dei progetti presentati. I membri del LAB ci tengono a esprimere la propria opinione. Parte Roberto Cassoli, che sottolinea come «le idee sulla comunicazione siano tutte buone, perché comunicazione significa relazione, un aspetto fondamentale per i cittadini». Marco Franchini sostiene invece le idee che riguardano le risorse idriche «per rendere più consapevole la comunità sul tema». Insomma, si accende il dibattito.
Ma il tempo stringe. Si devono fare delle scelte. Alcuni partecipanti hanno le idee chiare e compilano le preferenze in pochissimo tempo, altri si prendono qualche minuto per discutere con il team di Hera. Concluse le operazioni di voto… pausa caffè! Il LAB si trasferisce davanti al buffet, giusto pochi minuti prima di ritornare concentrati per assistere all’esito del “voto”.
Ed ecco i risultati. Sono stati decisi i vincitori. Cinque progetti coincidono con le valutazioni più alte dei tecnici di Hera: Rotture tubi, Angelo due la vendetta, Che fine fanno i nostri rifiuti, Compostaggio individuale e Count Down. A questi si aggiunge il sesto progetto, “recuperato” dalla fascia media: lo sportello in centro. Per il LAB, si chiude con soddisfazione un pomeriggio di confronto e decisioni che apre la prospettiva dell’ultimo sforzo, quello decisivo. Nella tappa finale, le idee dovranno diventare realtà.
Cecilia Mussi
+Si chiude il sipario
Fine novembre. A Ferrara, il clima e i colori sfumati sono già quelli di pieno inverno. La sede Hera è pronta a ospitare l’ultimo appuntamento annuale del percorso dei LAB.
Ci sono giornalisti, membri dello staff, dipendenti che guardano incuriositi la preparazione delle tre aule in cui si svolgeranno gli incontri che daranno una forma concreta alle idee sviluppate nei mesi precedenti. Quando tutti i partecipanti sono seduti intorno allo stesso tavolo, prende la parola Enrico Bordigoni, Area Manager di Ferrara, che spiega come si svolgerà il pomeriggio, con la suddivisione in gruppi di lavoro che si alterneranno in due turni. Poi passa il testimone a Filippo Bocchi, Direttore Corporate Social Responsibility di Hera, che sottolinea lo slogan di tutto il progetto «”fare insieme”, che oggi diventa realtà», dato che oltre ai partecipanti sono stati invitati alcuni stakeholder esterni del territorio di Ferrara per dare un supporto ulteriore ai lavori. Non c’è tempo da perdere, però, fa notare il facilitatore Carlo Cici che coordina il pomeriggio: il gruppo viene suddiviso nelle due stanze parallele in cui si lavora durante la prima fase, quando i partecipanti si applicheranno su due progetti (“Rotture tubi” e “Campagne comunicative”) per i quali, su un cartellone, dovranno apparire l’esigenza da cui si è partiti, una breve descrizione, obiettivi, indicatori, destinatari, risorse, tempi, eventuali alternative progettuali e un titolo finale del progetto.
Un’ora sembra volata. Si riempiono le ultime caselle dei cartelloni, si firmano i documenti e poi via, alla seconda sezione di lavoro. Giusto il tempo di un breve break con un caffè volante e poi i partecipanti al LAB vengono richiamati in aula. Si riparte con tre tavoli in contemporanea.
Terminata anche la seconda fase, tutti i partecipanti al LAB si ritrovano nella sala principale per presentare i vari progetti all’Amministratore Delegato di Hera, Stefano Venier, che ha raggiunto la sede di Hera per il confronto finale con il LAB. L’Amministratore Delegato ascolta con interesse tutte le idee, prendendo appunti e chiarendo che la comunicazione è il tema centrale. «Mi avete dato degli ottimi spunti, dei nuovi canali con cui ingaggiare i clienti». Durante le presentazioni, arriva anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che si siede ad ascoltare. Terminato il giro dei gruppi, rimane un’ultima scelta da fare, cioè scegliere a chi donare i 7.200 euro in gettoni che sono stati raccolti con le presenze al LAB: la decisione è unanime, andranno ad “Agire Sociale”. «Sono soldi investiti, non spesi», puntualizza Venier, prima di invitare tutti all’aperitivo conclusivo con cui brindare all’esperienza del LAB 2018.
+Durante l’incontro #4 Co-progettare i componenti del LAB sono stati chiamati a partecipare alla progettazione delle iniziative del Piano con la Direzione del Gruppo Hera coinvolta. Sono stati realizzati tre workshop paralleli di co-progettazione delle iniziative, strutturati in due sessioni consecutive per un totale quindi di 6 iniziative:
Di seguito la matrice del territorio di Ferrara definita dopo l’incontro #1 “Conoscere” del 19 aprile 2018.
La matrice incrocia i temi rilevanti sia per Hera che per il LAB classificandoli come alti, medi o bassi. Questo strumento viene utilizzato per intercettare le opportunità per Hera legate ai temi rilevanti per il LAB.
Di seguito l’elenco dei temi rilevanti del territorio di Ferrara definiti dopo l’incontro #0 “Ascoltare” del 25 gennaio 2018
1. Qualità e consumo dell’acqua di rete
2. Acqua: risparmio e riuso
3. Gli investimenti nel servizio idrico
4. La gestione dei rifiuti a servizio dell’economia circolare
5. La tariffa puntuale
6. La diffusione delle energie rinnovabili*
7. La promozione dell’efficienza energetica
8. Sostegno alle utenze deboli
9. Diffusione dell’innovazione e digitalizzazione
10. Valore al territorio
11. Qualità dei servizi